lunedì 14 giugno 2021

I miei maestri

 





Sto leggendo in questi giorni il libro I Quattro Maestri di Vito Mancuso, che spero presto di recensire. L'autore, un teologo laico, esamina le vite e il pensiero di quelli che, riprendendo la tesi del filosofo tedesco, Karl Jaspers, considera i quattro personaggi più importanti nel progresso spirituale dell'umanità: Socrate, Buddha, Confucio e Gesù. 

Io, molto più umilmente, voglio dedicare nei prossimi giorni dei post a coloro che considero i miei maestri: Gesù, il profeta Muhammad (o Mohamed o Maometto) e il Guru Nanak Dev. La scelta è stata fatta sulla base dell'influsso che hanno avuto su di me le scuole di pensiero nate da loro: rispettivamente cristianesimo, Islam e sikhismo. Per comprenderli meglio dovrò approfondire anche le religioni precedenti che li hanno ispirati: l'ebraismo per Gesù e Muhammad, e l'induismo per Nanak Dev.

Beninteso, non sto dicendo che queste fedi siano superiori alle altre, ma che si tratta di quelle che io conosco meglio e con le quali mi sembra di aver più affinità. In fondo, ogni persona o gruppo di persone per compire un cammino spirituale ha bisogno di partire da una religione o da una filosofia che faccia loro da trampolino di lancio. Il vero limite è quando la religione o la filosofia in questione diviene il fine ultimo al posto dell'incontro con il Divino, i fratelli, la natura ed anche con il nostro vero sé. In questo modo nascono il fondamentalismo, il moralismo, il formalismo e altre aberrazioni della spiritualità. Per lo meno, questa è la mia contestabilissima opinione a riguardo.

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